Un laboratorio pratico per avvicinare i più giovani all’elettronica e all’informatica, con l’obiettivo di realizzare una serra automatizzata: è quello a cui hanno partecipato gli studenti del Liceo da Vinci di Cerea, grazie a un’iniziativa organizzata da Space13 insieme all’Associazione Fablab di Verona.
Attraverso il laboratorio “Orto Smart”, gli studenti hanno compreso come funziona una scheda microbit e come è possibile utilizzarla per automatizzare l’irrigazione di un orto. “La scheda microbit contiene al suo interno sensori quali accelerometro, magnetometro, due pulsanti e dei led che si possono utilizzare come sensori di luce”, spiega Nicolò Lanza dell’Associazione FabLab Verona.
Per impostare le diverse funzioni necessarie per creare un impianto d’irrigazione automatizzato, gli studenti hanno usato Scratch, un linguaggio di programmazione a blocchi visuali. “Così, hanno potuto toccare con mano l’utilizzo dell’elettronica e della programmazione informatica in un contesto reale”, continua Lanza.
“Grazie a questo progetto i nostri alunni hanno avuto la possibilità di imparare la programmazione e utilizzare nuove tecnologie nella vita scolastica e quotidiana”, è il commento del professor Daniele Zanon. “È stato un laboratorio molto interessante – conferma il rappresentante di classe Edoardo Colò, – che ci ha permesso di applicare le nostre conoscenze e di imparare cose nuove in un modo molto diverso rispetto a una classica lezione in classe”.
L’orto diventa smart con elettronica e informatica
Un laboratorio pratico per avvicinare i più giovani all’elettronica e all’informatica, con l’obiettivo di realizzare una serra automatizzata: è quello a cui hanno partecipato gli studenti del Liceo da Vinci di Cerea, grazie a un’iniziativa organizzata da Space13 insieme all’Associazione Fablab di Verona.
Attraverso il laboratorio “Orto Smart”, gli studenti hanno compreso come funziona una scheda microbit e come è possibile utilizzarla per automatizzare l’irrigazione di un orto. “La scheda microbit contiene al suo interno sensori quali accelerometro, magnetometro, due pulsanti e dei led che si possono utilizzare come sensori di luce”, spiega Nicolò Lanza dell’Associazione FabLab Verona.
Per impostare le diverse funzioni necessarie per creare un impianto d’irrigazione automatizzato, gli studenti hanno usato Scratch, un linguaggio di programmazione a blocchi visuali. “Così, hanno potuto toccare con mano l’utilizzo dell’elettronica e della programmazione informatica in un contesto reale”, continua Lanza.
“Grazie a questo progetto i nostri alunni hanno avuto la possibilità di imparare la programmazione e utilizzare nuove tecnologie nella vita scolastica e quotidiana”, è il commento del professor Daniele Zanon. “È stato un laboratorio molto interessante – conferma il rappresentante di classe Edoardo Colò, – che ci ha permesso di applicare le nostre conoscenze e di imparare cose nuove in un modo molto diverso rispetto a una classica lezione in classe”.
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